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Turchia: attacco contro chiesa italiana a Istanbul, un morto. Arrestato uno dei due killer

La chiesa di Santa Maria a Sarıyer è stata attaccata da due uomini armati, il nipote della vittima: «Era un disabile mentale che non aveva legami con la politica o con organizzazioni criminali»

Terrore stamani a Istanbul, dove due persone a volto coperto hanno fatto irruzione nella chiesa cattolica italiana di Santa Maria Draperis durante la messa, uccidendo una persona e ferendone un’altra. La parrocchia sorge nel distretto di Sariyer. Sul posto è intervenuta la polizia pochi minuti dopo l’attacco, avvenuto attorno alle 11.40. La vittima è un cittadino di nazionalità turca di 52 anni, come confermato dal ministro dell’Interno turco Ali Yerlikaya. L’uomo pare che venisse ospitato spesso all’interno della struttura religiosa. Il nipote della vittima, Cagin Cihan, parlando ad Associated Press ha identificato l’uomo come Tuncer Cihan. «Mio zio aveva problemi mentali e non aveva legami con la politica o con organizzazioni criminali», ha raccontato, ipotizzando che non fosse lui il bersaglio dell’attacco.

Massimiliano Palinuro, vicario apostolico di Istanbul cerca di ricostruire quanto accaduto spiegando che «le motivazioni concretamente non si conoscono, debbono essere ancora verificate, ma gli elementi che finora sembrano emergere lasciano ipotizzare un attacco di matrice religiosa, una motivazione di intolleranza religiosa».

Poi c’è stata «la reazione di uno dei fedeli, che aveva anche qualche problema di salute mentale, quindi ha avuto il coraggio di protestare contro questo atteggiamento: probabilmente in risposta a questo atto hanno risposto uccidendo questa persona». Mons. Palinuro aggiunge di non conoscere la vittima ma che «era ben noto da parte del parroco della chiesa e della comunità».Il presule fornisce questi elementi a poche ore dal fatto sottolineando che al momento la dinamica sembra essere questa, «anche se le indagini sono in corso e quindi tutto quello che stiamo raccogliendo è da parte di testimoni che erano presenti ma che a volte sembrano anche un po’ confusi e scioccati».

«La nostra comunità è letteralmente sconvolta”, denuncia il vescovo, sempre parlando al sito della Santa Sede. «Naturalmente, è il momento della preghiera, della solidarietà alla comunità cattolica di Büyükdere, e naturalmente è il momento della preghiera per la persona che è defunta. Come comunità cristiana chiediamo alle autorità di fare chiarezza e di cercare la verità – prosegue -. Chiediamo, ovviamente, soltanto giustizia per questa persona che ha perso la vita. E nello stesso tempo, chiediamo maggiore sicurezza». Il direttore della CNN TÜRK Istanbul News, Nihat Uludağ, ha affermato che gli autori dell’attacco sono arrivati in chiesa con armi automatiche.

«Condanno l’attacco armato alla messa domenicale tenutasi nella chiesa di Santa Maria a Sariyer. Che Dio abbia pietà di C.T. che ha perso la vita e auguro la guarigione ai feriti. Non permetteremo mai a coloro che cercano di distruggere la nostra unità e la nostra pace» di farlo, «attaccando i luoghi religiosi della nostra città». Lo scrive su X il sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, dopo l’attacco armato avvenuto oggi nella capitale turca.

«Esprimo la mia vicinanza alla comunità della chiesa di Santa Maria a Sariyer, a Istanbul, che durante la messa ha subito un attacco armato che ha provocato un morto e diversi feriti» ha papa Francesco all’Angelus. A lui si unisce la premier Giorgia Meloni: «Esprimiamo profondo cordoglio e la più ferma condanna per l’ignobile atto». Il ministro degli Esteri Tajani: «Esprimo cordoglio e ferma condanna per il vile attacco nella Chiesa di Santa Maria», ha affermato. «La Farnesina segue la situazione con l’Ambasciata ad Ankara e il Consolato a Istanbul, sono certo che le autorità turche arresteranno i responsabili», ha aggiunto in un post su Twitter.

Sul caso è intervenuto anche il presidente turco Erdogan: sono state prese tutte le “misure necessarie” per arrestare i responsabili dell’attentato.

Fonti cristiane in Turchia, “Sospetti sugli ultranazionalisti, quella chiesa è un punto di riferimento per gli europei”

«In Turchia le notizie riguardanti l’attacco alla chiesa della Natività di Maria nel sobborgo di Büyükdere di Istanbul, sono state già fermate, già poche ore dopo l’assalto hanno proibito che se ne parli». Lo riferiscono all’ANSA fonti vicine alla comunità cristiana turca a proposito dell’attacco armato di questa mattina durante la messa della domenica, in cui una persona è morta. «Diversi ministri tra cui quello delle Religioni e dell’Interno e il prefetto sono accorsi alla chiesa – raccontano le fonti – ma poi hanno proibito la diffusione di notizie in merito».

Per quanto riguarda la chiesa, «si tratta di un luogo frequentato dalla comunità cristiana non solo italiana ma europea. Ad esempio era presente al momento dell’agguato anche il console polacco con le sue bambine; è un punto di riferimento della comunità europea, ci vanno tanti cristiani. La vittima la frequentava da qualche mese, ci è stato riferito che non fosse un uomo d’affari, sembra avesse qualche forma di handicap». Per quanto riguarda le possibili motivazioni, le fonti vicine alla comunità cristiana locale, ipotizzano: «Abbiamo attirato troppo l”attenzione di qualcuno o forse c’è chi non ci vuole là, in quella zona, c’è in quel quartiere qualcosa di strano nell’aria che non si capisce, un clima ostile che noi crediamo abbia a che fare con la presenza di molti ultranazionalisti della zona di Trebisonda, quella dove è stato ucciso don Andrea Santoro».

https://www.lastampa.it/esteri/2024/01/28/news/istanbul_attacco_chiesa_italiana-14027063/

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