Istanbul (Agenzia Fides) – La disposizione che impedisce a potenziali candidati residenti all’estero di prendere parte all’elezione del nuovo Patriarca armeno di Costantinopoli continua a provocare malessere e reazioni negative in seno alla comunità armena locale. Negli ultimi giorni – riferisce la testata bilingue turco-armena Agos – una istanza di annullamento dell’intero processo elettorale ormai avviata da tempo è stata presentata dall’avvocato Saro Bengliyan al Ministero degli esteri turco e alla Prefettura di Istanbul. La richiesta di azzeramento del processo elettorale assume rilievo anche alla luce del fatto che l’avvocato Bengliyan è membro del Consiglio amministrativo incaricato di vigilare a nome della comunità armena sulla regolarità delle procedure seguite per arrivare alle elezione del nuovo Patriarca. L’avvocato nella sua istanza ha chiesto l’annullamento di un procedimento elettorale che penalizza la comunità armena attraverso “atti forzosi, ingiusti, illegali che rispondono a criteri privi di fondamento”
All’inizio di agosto, come riferito dall’Agenzia Fides (vedi Fides 9/8/2019), era stata fissata la tabella di marcia – ormai saltata – che avrebbe dovuto portare all’elezione del successore del Patriarca Mesrob II Mutafyan (scomparso a marzo) entro la metà di dicembre 2019. La Commissione delegata a preparare l’elezione del Patriarca degli armeni della Turchia aveva stabilito di proporre alla Prefettura di Istanbul le giornate del 7, 8 e 11 dicembre come date in cui si sarebbero dovute svolgere le fasi finali dell’elezione patriarcale.
Lo scorso settembre (vedi Fides 23/9/2019), esponenti della Commissione del Patriarcato armeno apostolico di Costantinopoli incaricata di coordinare e accompagnare l’intero processo per l’elezione del nuovo Patriarca avevano espresso l’auspicio che non fossero poste restrizioni alla lista dei potenziali candidati alla carica patriarcale. L’auspicio era stato espresso in particolare dai Vescovi che ricoprono ruoli autorevoli nel Patriarcato, compresi l’Arcivescovo Aram Ateşyan – per lungo tempo “locum tenens” del Patriarcato, durante gli anni di malattia invalidante del precedente Patriarca Mesrob – e l’Arcivescovo Sahak Masalyan, incaricato di coordinare l’intero processo elettorale, con il titolo di “Degabah” (fiduciario). (GV)
(Agenzia Fides 2/12/2019)
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